mercoledì 1 febbraio 2017

La lettera di Padoan alla Ue: “Il bilancio italiano rispetta pienamente le regole”

Nessuna manovra correttiva per correggere i conti pubblici italiani. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan lo mette nero su bianco nella lettera trasmessa alla Commissione europea. Sul tavolo c’era la richiesta di Bruxelles di correggere i conti pubblici di 3,4 miliardi, e alla fine ha prevalso la linea – condivisa con il premier Paolo Gentiloni – di non mettere in atto alcuna manovra correttiva. Padoan, in  sostanza, promette a Bruxelles un rafforzamento delle misure per la lotta all’evasione e ulteriori risparmi da una intensificazione della spending review.

La risposta al commissario Pierre Moscovici e al vicepresidente Valdis Dombrovskis (visibile qui) consiste in una lunga lettera corredata da un apposito “rapporto sui fattori rilevanti” che incidono sull’andamento del debito pubblico italiano. Un documento dettagliato in cui i risultati di contenimento del debito e la traiettoria di discesa indicata per il futuro vengono giudicati “più che soddisfacenti” per un Paese come il nostro, a dispetto dei rilievi evidenziati dalla Commissione poco più di due settimane fa. L’aggiustamento di circa 3,4 miliardi di euro (pari allo 0,2% del Pil) richiesto da Bruxelles per rispettare le tappe di avvicinamento all’obiettivo di medio termine di deficit strutturale (elemento su cui il debito ha il suo peso specifico), viene considerato eccessivo. Anche perché, scrive Padoan, una correzione troppo rapida dei conti, così come l’Europa vorrebbe, non farebbe che danneggiare la ripresa, proprio ora che l’economia italiana sta dando segnali superiori alle aspettative.

Quanto al recente terremoto viene messo in evidenza un punto fondamentale: sulla ricostruzione delle zone colpite verranno utilizzate tutte le risorse necessarie (“Per mobilitare risorse a questo fine – si legge – sarà creato un apposito Fondo”). L’altro punto rimarchevole è l’annuncio di nuove misure per la riduzione del debito pubblico; anche perché la paventata procedura di infrazione si baserebbe proprio sul debito e non sul deficit.

Gli interventi di aggiustamento

L’ammontare complessivo dello “sforzo strutturale” per riportare il deficit in linea con le richieste Ue, scrive Padoan, “sarà composto approsimativamente da un quarto di tagli alla spesa e il resto da aumenti di entrate”. I tagli alla spesa, spiega, arriveranno per “circa il 90 per cento” da un rafforzamento della spending review, mentre “sul lato delle entrate, gli sforzi di aggiustamento includeranno misure come una tassazione indiretta, accise e ulteriori miglioramenti delle politiche recentemente adottate, con risultati soddisfacenti, per aumentare la raccolta di entrate”. L’Iva, secondo fonti del ministero, resta comunque esclusa dalle ipotesi di intervento.

Padoan ci tiene infine a sottolineare come la politica fiscale italiana mostri di essere “pienamente rispettosa del Patto di stabilità e crescita”. 

E a rivendicare con toni non troppo diplomatici la posizione italiana in Europa è anche Matteo Renzi, che nel suo blog torna ancora una volta ad bacchettare la Germania. “In Europa le regole devono rispettarle tutti. Non solo i Paesi affacciati sul mediterraneo”, ha scritto il segretario dem. “Le regole dicono che il surplus commerciale della Germania non può essere superiore al 6%, oggi – rincara – è intorno al 9%. Si tratta di una violazione delle regole che fa male a tutta l’Europa. E che la indebolisce a favore dei soli amici tedeschi”.



Fonte: http://www.unita.tv/focus/padoan-risponde-a-lettera-ue-lotta-allevasione-e-tagli-alla-spesa-per-ridurre-il-debito/

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