Negli ultimi giorni, si è vissuto un altro capitolo delle questioni legate ai conflitti tra Ucraina e Russia. Mentre i media e l’esercito del “pensiero unico” rivolgono le loro attenzioni su “Trump il cattivo”, l’Ucraina bombarda il Donbass, tredici i morti e sotto attacco dell’esercito ucraino obiettivi civili come scuole e ospedali, asili e abitazioni. Una delle manovre peggiori e criminali della presidenza Obama è stata la destabilizzazione dell’Ucraina. L’operazione del 2014 è stata portata avanti in particolare dalla CIA e dal repubblicano McCain, come a sottolineare che l’asse democratici-repubblicani è sempre vivo quando si tratta di depredare e portare scompiglio in altri popoli.
Le proteste di piazza contro l’allora governo Janukovic furono sapientemente manipolate da parte degli USA con l’uso di infiltrati e con la libertà di azione per i settori più oltranzisti della destra ucraina. Memorabili sono le scene di agenti di polizia carbonizzati dai cosiddetti “manifestanti per la libertà” nelle proteste del Maidan, immagini raccapriccianti che non sono passate nelle nostre tv. Se tutta l’azione destabilizzatrice, comprese le proteste anti-governative e la messa in libertà del capo dell’opposizione e leader della cosiddetta rivoluzione arancione Julija Tymosenko sia stata pianificata a tavolino, è un’ipotesi più che fondata. Le “rivoluzioni colorate” come quella di “velluto”, sono quella scia di mobilitazioni che dagli anni ’90 e quelli 2000 andarono a forzare oltre misura il crollo dell’URSS, liquidando la Russia dallo scenario delle potenze mondiali.
Dietro l’inganno di parole d’ordine e concetti legati alla disobbedienza civile e alla lotta a governi autoritari, si instaurarono nelle repubbliche post-sovietiche governi filo-occidentali e completamente aperti a privatizzazioni e mercati finanziari. Anche per questo motivo ad ordire quelle rivolte sono stati gli stessi centri di potere che hanno mosso le “primavere arabe” del 2011. Ritornando all’Ucraina rasenta la ridicolezza il fatto di come furono presentate dal main-stream le manifestazioni del Maidan e il conseguente governo Porosenko. Il titolo di manifestanti per la libertà e di governo democratico fu dato a settori di un certo revanchismo anti-russo risalente all’occupazione nazista dei territori Ucraini. Una serie di movimenti completamente sganciati dalla storia che addirittura sostengono che fosse stata l’URSS ad occupare la Germania alla fine della seconda guerra mondiale. Al di là delle posizioni che si possano avere su quella guerra, è tecnicamente impossibile sostenere che l’URSS, invasa dalla Germania e attaccata con una guerra di sterminio, si sarebbe dovuta fermare ai propri confini liberato il paese.
Altra vicenda molto delicata ma che meriterebbe un capitolo a parte è la questione della “Putinfobia” generata dai media nei popoli europei. È chiaro che in un possibile scenario geopolitico multipolare, la centralità USA/NATO e di tutta la filiale economica, militare, culturale e mediatica verrebbe a cadere, in questo quadro la Russia viene presentata come un paese “autoritario” e Putin come un “tiranno”. Alla Russia potrebbe spettare l’arduo compito di “trattenere” l’azione delle potenze americano-sioniste contro i popoli d’Europa, la loro cultura e il loro spirito. Interessante si fa ora la posizione in politica estera della presidenza Trump, visto che si vuole rivedere fortemente l’organizzazione NATO e le sue funzioni, vista la distensione proprio con la Russia di Putin e visto il fatto di voler rinegoziare proprio tutta la questione russo-ucraina verso un disimpegno USA. Ancora però McCain invita Trump ad inviare armamenti come i carri anti-missile per sostenere l’azione anti-Russa del governo ucraino. Le operazioni del senatore americano continuano quindi, proprio come ai tempi delle manifestazioni del 2014, e come con il tentativo di abbattimento di un aereo USA, le cui colpe sarebbero dovute ricadere sulla Russia, come rivelato da WikiLeaks.
Roberto Siconolfi
L'articolo Escalation di violenze nel Donbass: i “buoni” di Kiev riprendono l’iniziativa sembra essere il primo su Il Conservatore.
Fonte: http://www.ilconservatore.com/esteri/escalation-violenze-nel-donbass-buoni-kiev-riprendono-liniziativa/
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