lunedì 13 febbraio 2017

Cassino – Scandalo immigrati: blitz in quattro comuni, acquisita documentazione

Acquisizione atti nelle scorse settimane in diversi Comuni del Lazio e della Campania da parte degli investigatori che, per conto della Procura di Cassino, stanno portando avanti una delicata inchiesta sulla gestione dei fondi destinati all'accoglienza dei profughi. I pubblici ufficiali delegati dal Procuratore Capo Luciano d'Emmanuele hanno quindi preso visione della documentazione inerente le autorizzazioni rilasciate, nel corso degli anni, alle cooperative che si occupano dell'assistenza quotidiana delle centinaia di persone arrivate dall'Africa, in fuga da guerra e miseria.

Nel mirino della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza sono finiti anche i bilanci della 'Cooperativa Lavoro per la Salute' presieduta da Lucio Secondino, imprenditore cassinate e nel cui consiglio di amministrazione risultano essere presenti Francesco Mosillo, giovane rampollo di una nota famiglia che opera nel settore della sanità, con laboratori e clinica oltre nel Lazio anche in Basilicata e Dino Secondino, presidente del Consiglio Comunale di Cassino e fratello di Lucio. La cooperativa, come si evince dalla visura della Camera di Commercio, dovrebbe garantire servizi socio assistenziali e servizi finalizzati all'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati. Un aspetto questo che viene attentamente vagliato dagli inquirenti: il flusso di danaro gestito dalla cooperativa è aumentato in maniera esponenziale dal 2013, con un capitale di circa 300 mila euro, al 2015 anno in cui il valore della produzione è arrivato a sfiorare un milione e cinquecento mila euro. In meno 24 mesi quindi la 'Cooperativa Lavoro per la Salute' ha quintuplicato il lavoro con un ricavo di un milione e 577mila euro l'anno. Somme da capogiro che, almeno secondo quanto emerso fino ad oggi dalle indagini, stonerebbero fortemente con i servizi offerti agli ospiti stranieri. Ogni singolo rifugiato, dopo aver firmato il cosiddetto 'contratto d'integrazione' avrebbe diritto a partecipare ai corsi di alfabetizzazione italiana che la stessa. La cooperativa dovrebbe organizzare, al cambio del vestiario a seconda delle stagioni, al poket money di due euro e cinquanta centesimi al giorno. Aspetti questi sui quali si è concentrata l'inchiesta che, al momento, vede sette persone iscritte nel registro degli indagati. Oltre che a Francesco Mosillo ed ai fratelli Secondino, infatti, ad essere accusati del reato di associazione a delinquere finalizzata al peculato ed alla malversazione sono stati anche Katia Risi, presidente della cooperativa 'Casa di Tom', che opera in diverse province del Lazio, del Molise, dell'Abruzzo oltre che nel Casertano, il marito Paolo Aristipini, l'ex sindaco Scittarelli e Luca Imondi. I sette indagati nei giorni scorsi hanno ricevuto l'avviso di proroga delle indagini. In pratica il magistrato ha chiesto di allungare i tempi di verifica per consentire agli investigatori di completare una serie di delicati accertamenti, sui quali vige il massimi riserbo, che potrebbero portare ad altri clamorosi sviluppi: l'elenco delle persone coinvolte nell'inchiesta potrebbe subire delle mutazioni così come le ipotesi di reato. @Nicoletti


Fonte: http://www.tg24.info/cassino-scandalo-immigrati-blitz-in-quattro-comuni-acquisita-documentazione/

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