sabato 7 gennaio 2017

Il Regno delle Due Sicilie (1816-1861)

Il Regno delle Due Sicilie era uno dei tanti ”staterelli” presenti nel nostro paese durante il periodo della Restaurazione, successivo al Congresso di Vienna del 1814-15. Il Regno si estendeva nel meridione italiano dalla Campania, escluso Benevento, alla Sicilia, comprese le regioni dell’Abruzzo, il Molise, la Puglia, la Basilicata e la Calabria. La capitale era Napoli, anche se Palermo reclamava l’onore di essere capitale del Regno.

Il Regno nacque, appunto, dopo la fine del Congresso di Vienna, il quale restaurò la mappa pre-esistente, prima delle campagne di conquista di Napoleone Bonaparte. La riunione nella capitale dell’Impero asburgico le delegazioni decisero di riportare su tutti i troni d’Europa tutte le dinastie che erano al potere prima del 1789, tra cui i Borboni, i quali dominavano a Napoli e a Palermo. Il Regno delle Due Sicilie, prima del 1789, era diviso in Regno di Napoli e Regno di Sicilia con re Ferdinando IV di Napoli e III di Sicilia.

L’ 8 dicembre 1816 Ferdinando IV riunì i due regni e  assunse il nome di Ferdinando I delle Due Sicilie. Fin da subito, durante la restaurazione,  ci furono moti di protesta in Sicilia, la regione chiedeva l’indipendenza. La potenza dell’ondata rivoluzionaria fu tale da costringere il re a  mettere un luogotenente sull’isola. Successivamente le proteste si affievolirono, in seguito ad alcune concessioni da parte del sovrano.

Il regno di Francesco I delle Due Sicilie, giunse a conclusione nel 1825, anno della morte del re. Così salì al trono di Napoli il figlio Francesco I. Lui riuscì a cacciare le truppe austriache dal regno e riorganizzo il Real Esercito. Gli anni da sovrano per  Francesco I furono soltanto 6, infatti nel 1830 morì e al suo posto arrivò il figlio Ferdinando II, che rimase re per ben 29 anni.

I primi anni di regno per Ferdinando II  videro la crescita dello Stato, esemplificata nella costruzione della prima ferrovia Napoli- Portici. Purtroppo per Ferdinando nel 1848 scoppiarono i moti rivoluzionari per la richiesta di più concessioni e libertà. La situazione sfuggì di mano al sovrano, che decise di concedere  la costituzione al popolo e aprì al Parlamento Generale di Sicilia. I manifestanti continuarono l’insurrezione sull’isola, così Ferdinando II reagì con una restaurazione assolutista, sospendendo la Costituzione.

Gli anni successivi al ’48 passarono in ostilità con la Gran Bretagna e a fermare i tentativi dei rivoluzionari, come Carlo Pisacane, la cui Spedizione nelle Due Sicilie, fu stroncata. Ferdinando II non riuscì però a bloccare la Spedizione dei Mille di Garibaldi, che sfruttando anche la ripresa della sommossa popolare in Sicilia, risalì velocemente i territori del regno, perfino nel continente, ed arrivò alle porte di Napoli. Il re si rifugiò a Gaeta sotto la protezione delle truppe pontificie e  la capitale passò nelle mani di Garibaldi. Le truppe garibaldine arrivarono fino a Gaeta e  costrinsero con la forza Ferdinando II, il nuovo sovrano re dal 1859, ad arrendersi ed a dichiarare la fine del Regno delle Due Sicilie.

I borboni sostennero il fenomeno del brigantaggio, dopo l’Unita D’Italia, nel tentativo remoto di riappropriarsi del potere perduto.

 

 

Lorenzo Iadevaia

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Fonte: http://www.ultimavoce.it/regno-delle-due-sicilie/

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